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Omelia V Domenica di Quaresima, anno C del 28 marzo 2004

28 Marzo 2004- Vangelo QUARESIMA- Is 43¸16-21; Fil 3¸8-14; Gv 8¸1-11 Questo brano di Vangelo¸ come sapete¸ si trova soltanto in alcuni manoscritti di Giovanni¸ manca in altri; è quindi segno che è un brano che non ha una tradizione sicura nella sua trasmissione. Secondo la maggioranza degli studiosi è un brano che non faceva¸ non fa parte dei testi del quarto Vangelo¸ molti lo attribuiscono a Luca¸ e non si capisce però perché non sia nel Vangelo di Luca ma perché sia finito in alcuni manoscritti del Vangelo di Giovanni. Si è discusso se sia da considerare o no facente parte della tradizione evangelica¸ e alla fine però tutti hanno finito per accettarlo; lo accettano come un brano autentico anche i protestanti; il Concilio di Trento¸ come risulta dagli atti¸ ha ritenuto che questo brano debba far parte del testo del N.T. e quindi è un brano che non c´è dubbio che sia da considerarsi canonico¸ come si dice tecnicamente. Lo stile non è certamente quello di Giovanni e¸ come ripeto¸ manca in molti manoscritti di Giovanni¸ si trova da altre parti; era probabilmente un episodio vagante che assomiglia come stile agli episodi di S. Luca. Questo non toglie nulla al valore del testo perché¸ ripeto¸ tutti lo accettano come facente parte del n.t. Può anche darsi¸ per carità sono tutte supposizioni¸ che siccome la chiesa antica era molto severa contro l´adulterio¸ ritenesse che questo brano potesse essere un po´ fuorviante¸ dal momento che presenta il perdono un po´ troppo facile secondo la mentalità antica¸ intendiamoci¸ perdono un po´ troppo facile senza nessuna condizione¸ anzi senza neanche nessuna verifica dell´eventuale pentimento della donna¸ perché il testo non dice né che la donna si sia pentita¸ né¸ niente. Può darsi¸ ripeto¸ che la chiesa antica che era molto severa nei confronti dell´adulterio abbia ritenuto che questo brano avrebbe potuto essere un tantino troppo facilitante il perdono in questo caso¸ perché per perdonare l´adultero nella chiesa antica occorrevano notevoli penitenze¸ l´adulterio era considerato di gravità pari all´omicidio¸ a quei tempi per caritภil mondo è cambiato! E allora può darsi che sia per questo che ha oscillato un po´ prima di entrare dentro nella sacra scrittura. In genere i commentatori di questo testo trattano male gli scribi e i farisei¸ come è abitudine. Già gli evangelisti lo fanno¸ questo¸ perché sarebbero venuti non soltanto¸ dice il testo¸ per metterlo alla prova¸ ma per avere di che accusarlo. E quindi questi poveretti vengono maltrattati in tutti i commenti¸ sono delle persone infide¸ insidiose¸ che vengono lí non tanto perché gli interessi la risposta alla questione teorica se si debba o no ancora applicare la legge di Mosè che impone la lapidazione di queste donne¸ ma vengono lí per cattiveria verso Gesù per poterlo accusare di avere offeso Mosè¸ nel caso che risponda che si può assolvere questa donna¸ o essere un pochino indulgenti e non ammazzarla come di fatto avviene. Questi commentatori si dimenticano di dire che rapidamente nel corso dell´episodio questi scribi e farisei che erano venuti con delle intenzioni malevole si comportano con molta onestภperché¸ come dice il testo¸ se ne vanno tutti uno per uno a cominciare dai più anziani. E probabilmente chi ha scritto questo brano non intendeva suggerire di essere cosí severi contro scribi e farisei¸ facendo di loro di loro i rappresentanti di persone incarognite nel male che vogliono trovare dappertutto¸ ma persone che sono state¸ prima ancora che la donna¸ sono state convertite dalla saggezza di Gesù. Perché mi pare di capire che lo scopo vero di questo brano sia mostrare la sorprendente capacità di Gesù¸ che senza bisogno di aprir bocca¸ tacendo e scrivendo per terra¸ e poi dicendo la parola giusta riesce a cambiare il cuore delle persone. Il testo fra l´altro non ci dice se l´adultera si sia convertita¸ come ho detto prima¸ ma ci fa capire invece che certamente hanno cambiato idea e si sono convertiti gli scribi e i farisei¸ perché se ne sono andati tutti in silenzio¸ senza obiettare¸ senza protestare¸ probabilmente riflettendo e pensando¸ che è la cosa più importante. E quindi io vorrei sottolineare accanto alla dolcezza di Gesù nei confronti dell´adultera anche l´aiuto che Gesù è riuscito a dare con il suo comportamento( direi che è più miracoloso questo che non il perdono della donna) l´aiuto che Gesù è riuscito a dare a delle persone che avranno pur avuto delle intenzioni cattive¸ ma sono persone sulle cui spalle gravano responsabilità di decidere se bisogna applicare o non una legge che forse la loro intuizione considera eccessivamente severa ed ingiusta¸ quella cioè di lapidare le adultere¸ ma che purtroppo è una legge che una tradizione secolare fa risalire a Mosè e tramite Mosè addirittura a Dio. Perché non bisogna dimenticare che se c´è qualcuno che merita di essere considerato cattivo¸ cosa che bisognerebbe aver il coraggio di dire quando si commentano queste cose¸ anche in Chiesa¸ non sono gli scribi e i farisei¸ ma è Mosè¸ il tanto lodato e celebrato Mosè¸ perché la norma di lapidare le donne sta scritta nella S.S. in brani che noi non leggiamo nel corso della nostra liturgia¸ perché siamo un po´ ipocriti¸ ma che se li leggessimo dovremmo concludere dicendo - Parola di Dio-. E allora si abbia il coraggio di riconoscere che anche l´ebraismo¸ anche il cristianesimo che accoglie la tradizione ebraica conserva al suo interno delle norme che tradizioni antiche hanno avuto il coraggio o la spudoratezza¸ decidete voi¸ di considerare norme provenienti da Dio¸ e nelle quali si dice che questa donna doveva essere lapidata¸ perché meritava la morte e bisognava lapidarla¸ in maniera che in maniera anonima nessuno potesse sentirsi responsabile della sua uccisione¸ perché tutti dovevano condividere la responsabilità di questa condanna a morte. Quello che è drammatico¸ quello che è tragico¸ quello che è tremendo¸ quello che deve far pensare è che purtroppo per secoli è continuata ad esistere una religione¸ quella ebraica¸ che il cristianesimo ha ritenuto di dover accettare¸ da cui ha ereditato i testi¸ anche se poi li ha amputati¸ però deve dirlo che li ha amputati¸ nei quali questo rigore che si credeva fosse la volontà di Dio per il bene della società è stato sanzionato¸ sancito. Gesù ci ha aiutato a uscir fuori da tutto questo. Ma bisognerebbe aver il coraggio di dire che c´è una opposizione netta tra la posizione assunta da Gesù che noi riteniamo il rivelatore dell´autentica volontà di Dio e una falsa religione ebraica¸ risalente a Mosè che condannava queste cose. Bisogna dirle con chiarezza queste cose. C´è stata un´evoluzione¸ c´è stato un cambiamento radicale. L´a.t. lo conserviamo ancora per confrontarci con esso e per vedere in che misura Gesù lo ha annullato¸ sorpassato¸ superato. In molte cose andava bene e lo ha accolto e assunto¸ ma il giudizio critico di Gesù è quello che aiuta noi a determinare ciò che è bene e ciò che è male¸ ciò che è da conservare¸ ciò che è da rigettare; e in Mosè c´è molto da rigettare. Allora quello che emerge in questo brano è prima di tutto questo andarsene uno per uno dei vecchi scribi e farisei che pian piano Gesù aiuta a dire - Avete sbagliato a considerare proveniente da Dio quello che la tradizione attribuisce a Mosè-. Abbiate il coraggio di ascoltare la nuova¸ definitiva voce di Dio che viene in Gesù¸ diventate cristiani¸ cessate di essere ebrei. Bisogna dirle queste cose. Perché è quello che Paolo ha scritto. E io vedo nella figura di questi vecchi¸ anziani che se ne vanno¸ vedo il prototipo di quello che Paolo dice di sé nel brano ai Filippesi. E questo sí è una delle cose più belle che ci siano nel n.t. -Io reputo tutto una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù mio signore-. Questa è una delle frasi più belle¸ più sincere che siano mai state scritte. -Tutto reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù -. Io desidererei che tutto quello che si dice nelle prediche e che si ascolta fosse il ribadire questo punto¸ che noi dobbiamo essere contenti perché Gesù¸ il nostro signore¸ è lui che ci ha risolto tanti dilemmi¸ tanti problemi¸ tante cose¸ è lui che ha cambiato veramente le cose¸ più di qualsiasi altro al mondo. Perché ha avuto perfino il coraggio di denunciare gli errori che si erano intrufolati dentro nella religione dei suoi padri e che avevano finito addirittura per apparire assurdamente come cose dette da Dio- Lapidate l´adultera e lasciate in pace l´uomo che è stato con lei-. Perché il maschio non viene mai toccato. E´ Gesù che ha cominciato a sbaraccare tutto¸ a ribaltare. E noi dobbiamo come Paolo riconoscere che¸ anche se poi sono venuti tanti altri¸ prima e dopo¸ che hanno anche loro contribuito a riassestare meglio le cose¸ però noi cristiani abbiamo un punto di riferimento¸ uno stimolo che più di tutti è efficace¸ più di ogni filosofo¸ di ogni dichiarazione dei diritti umani¸ la persona di Gesù nostro signore. -Per il quale¸ dice Paolo¸ ho lasciato perdere tutte queste cose¸ e le considero come spazzatura- E forse anche noi cristiani¸ anche se dobbiamo riconoscere che dal punto di vista culturale¸ artistico¸ estetico c´è molta roba buona¸ però forse qualche volta dovremmo avere il coraggio di dire che di fronte alla sublimità della conoscenza di Gesù molto è spazzatura. E va messo da parte¸ perché noi siamo coloro che in Gesù Cristo abbiamo trovato una chiave che davvero il brano di Vangelo ci fa capire come è capace alle volte di funzionare in una maniera che rasenta il miracolo. Accusatori con la pietra in mano che in nome di una frase ben detta¸ ma perché detta da quella persona se ne vanno in silenzio uno per uno. E nessuno recrimina¸ nessuno rimprovera¸ se ne vanno e Gesù sta seduto e scrive per terra. Perché non ha bisogno neanche di guardar negli occhi¸ perché ha la potenza di Dio in sé. Questo è il trionfo della mitezza. Poi¸ stranamente dice il testo¸ si alza in piedi¸ guarda la donna¸ e con una signorilità che è stupefacente¸ senza neanche chiedere se sia pentita¸ capite¸ questo modo di comportarsi che in un racconto cosí semplice¸ cosí breve¸ cosí scarno che meriterebbe di essere studiato¸ perché noi avremmo bisogno di aggiungerci tante parole per dire tutto quello che nel segreto lui ottiene¸ è Gesù che ha ribaltato tutto¸ senza neanche dire una parola contro Mosè¸ è anche questa la grandezza di questo personaggio¸ non ha avuto bisogno di polemizzare¸ non sta facendo tutti gli esagerati e sciocchi modi di presentare le cose cui io devo riferirmi per poter riuscire a spiegarmi¸ lui è riuscito con questo gesto che è più miracoloso di tanti miracoli a dire un´infinità di cose senza offendere nessuno. Ecco¸ capite¸ questo è Gesù mio Signore per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura¸ al fine di guadagnare Cristo¸ e di essere trovato in lui¸ non con una mia giustizia derivante dalla legge. Ecco cosa ha capito S. Paolo: quelli là cercavano con la giustizia derivante dalla legge¸ ma con quella che deriva dalla fede in Cristo¸ cioè con quella che deriva da Dio¸ basata sulla fede. Questa vedete è la scelta cristiana. Quella che Paolo ha fatto nella sua vita. Perché vi ricordate che Paolo era come uno di questi scribi e farisei che aveva ricevuto un mandato per andare ad arrestare i cristiani a Damasco e metterli a morte. E aveva tenuto il mantello mentre lapidavano Stefano. Quindi lui era un lapidatore in nome di Dio che ha parlato per bocca di Mosè. Infine ha cambiato tutto. Il cristianesimo è nato con questa speranza: che sia possibile cambiare il mondo non più con i sistemi antichi che sono fare le leggi e poi abrogarle¸ condannare poi far…¸ cioè con le contraddizioni continue della irritazione umana che si manifesta nel legiferare. Quante leggi sono fatte per rabbia¸ per dispetto¸ per paura¸ e sono tutte da buttare¸ ogni volta che si fa una legge si peggiora la situazione del mondo¸ qualunque legge sia. Come si fa a cambiare¸ come si fa ad aver fiducia in un futuro? Solo Gesù Cristo¸ dice la fede cristiana¸ perché Gesù Cristo è questa - Giustizia di Dio - che nessun altro possiede¸ perché¸ come dice Paolo¸ quello che dobbiamo cercare è di conoscere la potenza della sua risurrezione¸ la partecipazione alle sue sofferenze¸ diventandogli conforme nella morte¸ con la speranza¸ non la certezza¸ la speranza di giungere alla risurrezione dei morti. Dimenticando il passato¸ come dice alla fine¸ e correndo in avanti verso Gesù Cristo. Ecco¸ se la quaresima riuscisse a farci capire di nuovo che come Gesù Cristo non c´è nessuno e che il fatto di avere noi la possibilità di entrare in contatto con Cristo mediante la lettura e soprattutto la sua presenza nel sacramento¸ perché far la comunione vuol dire essere convinti che in qualche modo Cristo risorto¸ capace di trattare le cose e le persone come in questo episodio¸ entra in contatto con noi nella comunione¸ se noi crediamo questo allora noi siamo le persone più fortunate del mondo perché non hanno più bisogno della stupidità della legge¸ ma hanno speranza nella forza di Dio che crea veramente giustizia.