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Omelia IMMACOLATA CONCEZIONE BEATA VERGINE MARIA del 8 Dicembre 2006

Omelia 8 dicembre Faccio una piccola premessa¸ che poi non sviluppo¸ e poi dico quello che voglio dire. Siccome mi capita che più persone mi incontrano e mi fermano per chiedermi un parere sul libro di Augias¸ non dico niente del valore di questo libro¸ però voglio dire che bisognerà che qualche volta vi decidiate a riflettere¸ magari con l’aiuto di qualche vostro figlio¸ nipote¸ parente che se ne intende un po’ di letteratura¸ un tantino di filosofia¸ che riflettiate sulla differenza che c’è fra fatto reale e fatto storico perché¸ per esempio¸ quello che noi adesso abbiamo letto nella prima lettura e nel Vangelo¸ secondo noi¸ sono fatti reali ma nessuno dei due è un fatto storico. L’annunciazione¸ il concepimento verginale non sono fatti storici perché non sono documentabili ed uno storico non può affermarli come storici. Ma lo storico non coincide con il reale perché ci sono fatti reali che¸ non essendo documentabili¸ non possono essere confermati¸ verificati e quindi non sono fatti storici¸ ma sono fatti reali. Su queste cose che possono anche a prima vista sembrare incoerenti o contraddittorie¸ bisogna che ci pensiamo perché l’interesse per la storicità dei fondamenti delle religioni è un fatto di attualitภe lo è anche in Italia e la vicenda¸ il successo¸ secondo me immeritato (ma non avrei dovuto dirlo) di questo libro lo dimostra. Allora bisogna che non solo i credenti ma tutte le persone di cultura ragionino su queste cose e¸ finisco e poi non ne parlo più di questo perché per parlarne mi occorrerebbe un’oretta¸ c’è anche un’altra distinzione da fare¸ c’è una verità che può essere trasmessa anche da fatti reali ma non storici e c’è una verità che può essere trasmessa da fatti che non sono né reali né storici ma che¸ nella miniera in cui sono raccontati¸ sono una trasfigurazione di tipo narrativo che può avere un fondamento reale ma la cui verità emerge soltanto dal rifacimenti discorsivo¸ letterario¸ scritto. Pinocchio è un libro di grande veritภcome tutti i drammi di Shakespeare proprio perché falsifica la realtà. Quindi reale non è uguale a storico e nessuno dei due è la stessa cosa di vero. Questi sono elementi che da sempre fanno parte della riflessione filosofica. Ognuno ha le sue opinioni a questo riguardo però sono cose di cui¸ se vogliamo essere dei cristiani aggiornati¸ qualche volta dovremmo cercare il modo di districarci attraverso queste distinzioni e categorie¸ che io posso avere presentato un pochino volutamente in maniera contraddittoria per suscitare la curiosità e l’interesse però ho l’impressione che le affermazioni che ho fatto sono giustificabili e si possono difendere. Detto questo io tralascio di verificare se il Vangelo di Luca è anche una cronaca di fatti avvenuti e tanto meno penso di poter dire che il racconto della Genesi è una cronaca di fatti avvenuti. Sono due testi i quali¸ anche se hanno un fondamento storico ed uno può anche identificare la realtà storica con tutto quello che il testo dice¸ un altro può filtrare¸ ridurre¸ setacciare¸ ma son cose da fare con calma e con onestà di intelligenza¸ si intende¸ ma tutti e due questi testi contengono una loro verità anche¸ o addirittura qualcuno potrebbe dire soprattutto¸ anche se vengono considerati dei rifacimenti narrativi perché è il modo di esprimersi di questi testi che ci porta a qualcosa che è vero. E’ diverso quello che è successo da quello che è vero. In quello che succede ci può essere una verità più profonda¸ più nascosta delle apparenze che soltanto un diverso modo di narrare può rendere evidente ed è quello che vorrei brevemente dirvi. La prima lettura ed il Vangelo mettono in luce un simbolo¸ un’immagine che è la contrapposizione tra Eva e Maria che¸ come ben sapete¸ anche nel Medioevo soprattutto¸ è stata presente alla coscienza dei credenti ed ha ispirato una quantità di collocazione architettonica delle raffigurazioni. Da un lato Eva con il serpente¸ la madre di tutti i viventi che ha ingannato tutta la storia successiva¸ la madre del redentore che porta a salvezza tutta la storia. Due prototipi¸ due punti di partenza¸ due inizi¸ quello dell’umanità in genere che… Paolo nelle sue lettere aveva già istituito la contrapposizione Adamo – Cristo¸ poi la riflessione non biblica ha accostato un’ altra parallela immagine¸ il parallelismo Eva e Maria: uomo – uomo¸ donna – donna. E siccome fisicamente è la donna che genera le persone¸ in molti momenti è sembrata più significativa e più illuminante la contrapposizione madre dei peccatori – madre dei salvati¸ la nuova Eva che è madre della Chiesa. Allora si sono sviluppate tutte le possibili antitesi nei particolari. Ma qual è la verità che religiosamente la tradizione cristiana vuole trarre da queste due storie che ama raccontare in dittico¸ in parallelo: storia di Eva¸ storia di Maria. Come fa la messa oggi che le mette insieme con in mezzo una riflessione di san Paolo che potrebbe anche inserirsi nel discorso¸ ma anche per questo non ci sarà tempo. La verità che vuole esprimere questo accostamento¸ che è secolare¸ millenario¸ delle due madri è un’interpretazione¸ se volete eccessivamente schematica¸ che appiattisce un pochino le differenze¸ una semplificazione schematica per dire che l’uomo¸ cosí come naturalmente nasce¸ cresce¸ si sviluppa¸ si educa¸ insegna e fa¸ è un uomo che va contro il volere di Dio¸ pecca e si autorovina. Questo significa il mito di Eva¸ la disobbediente peccatrice¸ madre di tutti i viventi¸ madre quindi di tutti i violenti come il suo primogenito Caino¸ madre di tutti quelli che si comporteranno in maniera superba¸ vanitosa¸ ingiusta¸ che scambieranno l’errore per la veritภalcuni più¸ altri meno. Ma il racconto semplifica¸ schematizza e tentando di dare un giudizio globale che¸ come dicevo prima¸ appiattisce le differenze e non tiene conto di qualche isolato esempio di giustizia¸ fedeltภsantitภma fa la statistica media e dice: “Tutto il mondo è un mondo ingiusto¸ un mondo di peccato¸ la discendenza di Eva che siamo tutti noi¸ è una discendenza (dico una parola che non è giusta ma è per farvi capire) maledetta¸ disgraziata¸ che non porta niente di buono alla fin fine¸ qualche bontà saltuaria va perduta. Quello che alla fine vince è il male ma Dio interviene¸ Dio reagisce e¸ con potenza¸ suscita un filone che va in senso opposto e la figura femminile che¸ anche qui¸ ha una valenza (lo so che se dico mitica mi accusano)¸ mi limito a dire simbolica¸ la figura di Maria ha questa valenza simbolica di essere¸ e qui sta il punto¸ perché vergine¸ indipendente da tutta la storia di peccati precedente come una creatura fatta ex novo. Questa è la verità della verginitภsia essa reale o non reale¸ storica o non storica¸ c’è comunque una verità la quale è vera: Dio intende ricominciare da capo¸ intende inserire nel mondo non una faticosa guarigione del male con impacchi ed antidoti¸ ma intende creare un nuovo inizio¸ una umanità che rinasce e da qui tutto il linguaggio cristiano del risorgere¸ del rinascere¸ l’apocatastasi¸ il rinnovamento¸ uomo nuovo¸ la morte dell’uomo vecchio sono tutte immagini uguali a quella di Maria che verginalmente fa nascere il Cristo ed è vergine e senza peccato perché quando fu concepita nel seno di sua madre¸ che la leggenda chiama Anna¸ venne concepita senza alcun contatto con la storia di peccato che precede Eva. Maria non è figlia di nessuno¸ non è della stirpe di Davide come Giuseppe che si porta dietro il bene ed il male di questa eredità e che nel suo DNA ha dentro tutto il bene¸ tutta la forza e tutto il male. Maria¸ concepita senza peccato originale è una specie di Eva creata per la prima volta¸ neanche dalla costola di Adamo¸ ma direi quasi dal niente. Questa è l’Immacolata¸ è l’immagine dell’Immacolata e nell’immagine c’è una grande verità che è questa: se qualcuno vuole uscire dalla tradizione di malvagità che ci ha accompagnato da sempre deve avere fiducia in questa opera di Dio che in Maria e Gesù Cristo incomincia una serie di uomini che nascono adesso¸ che incominciano da capo¸ che possono recuperare le memorie del passato ma che non ne sono né vittime e neppure condizionati¸ ma le assumono con libertà e sapienza critica e sono uomini nuovi¸ che incominciano un’epoca nuova. Questo è il cristianesimo che poi viene ripetuto nel Natale¸ e la dimensione natalizia¸ la fase natalizia dell’anno liturgico e della visione cristiana delle cose è esattamente questa. Questa è la verità che la fede cristiana propone: Dio ci dà una possibilità di essere completamente disinfettati dal contagio del male antico. C’è una quantità di preghiere nella vecchia liturgia che usa questa espressione. Non tiene a bada il male ma fa in maniera che si rinasca completamente nuovi a condizione di crederci¸ di impegnarci¸ di sperare che questo funzioni. Questo è il dinamismo logico del cristianesimo. La domanda che io sempre pongo è questa: ce la fate a crederci? Perché se uno non crede questo è tanto inutile che creda nell’Immacolate Concezioni e nelle nascite verginali perché non serve a niente. O si crede che questo è il segno¸ il simbolo¸ l’indizio¸ la testimonianza da parte di Dio che è possibile uscir fuori completamente da una tradizione precedente di male¸ rinascere innocenti¸ che questo è possibile accettando di vivere nella Chiesa¸ in fondo accettando di vivere l’ultima parola di Maria: “Sono la serva del Signore¸ si compia quello che hai detto tu¸ non quello che mi dicono i vecchi maestri¸ le storie¸ le tradizioni¸ il mio istinto¸ quello che tu¸ o Dio¸ dici”. Ecco¸ a questo servono queste parole della Scrittura¸ se uno ci sta¸ ci sta¸ se uno non ci crede fa a meno¸ non ci crede e basta. Però c’è tutta la zona intermedia che è quella in cui viviamo tutti di chi un giorno ci crede e l’altro giorno dubita¸ si incammina e poi si ferma¸ un po’ va avanti e poi non ci crede più e Dio si accontenta di questo perché capisce che l’offerta che lui presenta in questa “Legenda Mariae Virginis” che è reale ma non storica¸ e forse né reale né storica ma vera¸ quello che Dio ci propone in questa “Legenda Mariae Virginis” è veramente qualcosa in cui è difficile credere anche perché l’esperienza ci mostra che una quantità di cristiani nei secoli passati hanno fallito tutto e sono stati cattivi come gli altri¸ ma chi ha il coraggio di crederci nonostante questo e di sforzarsi di crederci ogni giorno¸ come minimo¸ vive una esperienza che è molto esaltante e che è bella e che non vale la pena di perdere se si ha il coraggio di affrontarla.