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Omelia Maria SS. Madre di Dio del 1 gennaio 2004

1 Gennaio 2004- MARIA SS. MADRE DI DIO- Nm 6¸22-27;Gal 4¸4-7:Lc 2¸16-21 Oggi nel ciclo della liturgia si conclude la settimana di celebrazione del Natale con la memoria di Maria Madre di Dio. La ricorrenza civile del capodanno non ha alcun rilievo all´interno del ciclo liturgico¸ anche perché la vera ragione per cui si comincia l´anno il primo Gennaio dipende soltanto dalla scarsità di conoscenze astronomiche degli antichi romani¸ al tempo della vecchia repubblica romana¸ della quale noi continuiamo a utilizzare¸ se pur un po´ riformato¸ il calendario. I popoli che hanno una conoscenza astronomica un po´ più profonda di quella degli antichi romani avevano infatti il capodanno in date diverse che coincidevano col ciclo della terra che gira intorno al sole¸ o¸ come credevano loro¸ del sole che gira intorno alla terra. Quindi il capodanno non ha alcun rilievo all´interno della festa di oggi. Però siccome è l´inizio dell´anno civile e anche per noi è una data simbolica¸ è il giorno in cui uno fa il bilancio del passato e si prospetta qualcosa di buono per l´avvenire¸ dal Vangelo¸ da una parola che c´è nel Vangelo vorrei anch´io ricavare un augurio¸ soprattutto un augurio per la Chiesa e per i cristiani¸ in vista del prossimo anno. E la parola che mi suggerisce questa specie di augurio è la parola - Si stupirono- che c´è in questo brano di Vangelo¸ perché in tempi recenti ha avuto un suo peso questa faccenda dello stupore; alcuni di voi forse se lo ricordano. - Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose che i pastori dicevano-. Quando il papa cominciò il suo pontificato stupí perché in un´ enciclica e in parecchi discorsi¸ quelli del mercoledí¸ insistette su questo tema dello stupore. A quei tempi la cosa venne notata: il cristianesimo come una religione che ha stupito il mondo. Ecco¸ questo è il punto su cui vorrei ritornassimo a riflettere. 23-25 anni fa¸ quando lui divenne papa¸ stupí per questa sottolineatura dello stupore. Nelle prime catechesi che faceva¸ soprattutto quelle del mercoledí¸ ha sviluppato per parecchio tempo questo tema. E´ un po´ patetica la storia a pensare come le cose sono andate a finire. Lui adottava un modo di spiegare la sacra scrittura¸ nelle prime catechesi aveva spiegato i racconti della Genesi¸ quelli della creazione¸ e il suo intento era quello di far vedere come la visione che la Bibbia trasmette del mondo¸ dell´uomo¸ delle cose è cosí bella da lasciare stupefatti. La sua antropologia che corrispondeva anche ai suoi orientamenti filosofici era proprio questa¸ era quella del salmo 8 - Che cos´è l´uomo perché tu ti ricordi? Eppure l´ hai fatto poco meno degli angeli; tutto hai sottomesso ai suoi piedi-. La meraviglia dell´essere umano che Cristo rivela. Ecco perché la cosa è legata al Natale¸ perché lo stesso Dio¸ in un suo particolare modo di essere che noi chiamiamo il Figlio¸ ha voluto essere uomo. Cioè Dio ha legato a sé la meraviglia della creatura umana¸ se ne è appropriato¸ l´ ha fatta sua¸ fino al punto che¸ in un certo senso¸ Dio stesso¸ in un suo modo di essere¸ può essere chiamato uomo e prendere il nome di Gesù. Questo che è l´origine¸ il punto focale della fede cristiana¸ questo è il fatto stupefacente¸ che deve lasciare stupefatti¸ come¸ nella sua ingenuitภracconta il Vangelo di Luca oggi. Han trovato un bambino nella mangiatoia¸ ricordavano quello che era stato detto loro ( e si può alludere agli angeli che hanno detto - Gloria in cielo-¸ ma si può alludere anche al valore delle profezie che preannunciavano la venuta di qualcosa di straordinario)¸ Matteo da parte sua¸ lo leggeremo nell´epifania¸ tira fuori la stella e i magi dall´oriente¸ quelli sí che se ne intendevano di astronomia¸ per dire che è successo qualche cosa di inaspettato¸ in parte annunciato dalle profezie¸ era stato detto. Ma la maniera con cui questo che era stato detto si realizza è stupefacente per questo contrasto: la grandezza di Dio nell´umiltà della mangiatoia. Il trono di Dio diventa un cestino oscillante¸ comoda culla per un bambino che serve per metterci la biada per gli animali; nelle stalle di allora pare che fosse cosí una cesta appesa e che dondola: è il trono di Dio. Dov´è Dio? In una mangiatoia. Dov´è l´uomo? In Dio. Lo stupore! E¸ per quello che capisco io¸ non sono certamente né uno storico né un vaticanista¸ però per quello che mi pare di capire¸ il progetto di questo uomo diventato papa era: cercare di far capire all´uomo moderno che deve ancora rimanere attonito e stupefatto e meravigliato ed entusiasta di fronte a questo annuncio: Dio e l´uomo si sono congiunti in un mirabile scambio. Tanto è vero che a Pasqua avremo il coraggio di dire che perfino la morte adesso non è più una cosa negativa¸ non fa più paura perché Dio l´ha vissuta. E se Dio ha vissuto la morte¸ la morte non è più il nostro nemico¸ il nostro male¸ è stata vinta. E lui sperava¸ come speravamo tutti¸ come dovremmo ancora sperare tutti che l´annuncio di queste cose sia cosí sorprendente da attirare¸ da attrarre le persone¸ da suscitare l´attenzione¸ il desiderio di capire di più. Come Maria¸ che non capiva ma meditava queste cose e le conservava nel suo cuore. Presentare il cristianesimo come una religione che è affascinante perché contiene un messaggio che altre religioni non hanno il coraggio e la fantasia di affermare! Quello che c´è di patetico è che¸ nonostante questo¸ invece l´impressione è che almeno per il momento nessuno si stupisca più della bellezza del cristianesimo. Perché¸ come vedete¸ c´è una minoranza che viene ancora in Chiesa¸ un po´ annoiata direi¸ un po´ consuetudinaria¸ non tanto stupefatta. Neanche voi mi pare che avete la faccia di persone stupefatte. Lo stupore è raro vederlo. Tutt´al più uno zoppicante ingresso. Lo zoppicare della mente intendo¸ certamente¸ quello delle gambe ce l´ ho anch´io. Il papa sperava tanto. Per questo andava in giro per il mondo¸ ha fatto un sacco di viaggi¸ per parlare di Gesù Cristo - Aprite le porte a Cristo -. Adesso¸ adesso lo fa ancora qualche volta¸ al mercoledí¸ quando nessuno lo ascolta¸ ma adesso la faccenda è che tutto si è appiattito sulla retorica della pace. Adesso le religioni servono per portare la pace. Chiacchiere poi¸ perché la pace chissà da che parte viene¸ non certamente dai discorsi retorici¸ compresi quelli dei papi. Ma il cristianesimo non è venuto a portare la pace¸ è venuto a portare lo stupore. E forse¸ forse se gli uomini¸ stupefatti di quello che è accaduto in Gesù Cristo si occupassero di Cristo invece che di altre cose¸ forse ci sarebbe anche un po´ più di pace. Se le persone fossero capaci di distrarsi dalle loro meschinità per guardare la meraviglia che c´è in Cristo! Qualcuno ha detto¸ ed è vero¸ che è la bellezza che salverà il mondo. Ma non solo e non tanto la bellezza delle veline e delle letterine¸ ma la bellezza della croce¸ la bellezza dell´uomo che muore e del bambino innocente che muore¸ perché anche Dio ha vissuto la morte¸ la bellezza di un cammino faticoso dell´universo verso Dio¸ anche passando attraverso sofferenze e guerre che forse sono inevitabili¸ la bellezza di una promessa che non esclude di passare attraverso il dolore e la morte. Questo è stupore del cristianesimo che¸ ripeto¸ altre religioni non hanno. Io vorrei che l´anno prossimo ci fosse un pochino di pubblicità comparativa¸ non solo per le acque minerali ma per le religioni¸ che qualcuno avesse il coraggio di dire che il cristianesimo è più bello di altre religioni; con pubblicità comparativa¸ che è permessa per le acque minerali e per tutto il resto. Stupore! Persone che si stupiscono! Perché invece non si stupisce più nessuno. E i bambini non sanno più niente di Gesù¸ del Presepio¸ della storia sacra¸ del bue¸ dell´asinello¸ più niente! Ma perché? Non tanto perché nessuno glielo dice¸ ma perché loro non schiacciano il tasto con funzione -Registra-¸ come si deve fare col computer: memorizza ed esce; loro non memorizzano¸ non schiacciano il tasto¸ perché non gliene ha fregato niente¸ non sono rimasti stupefatti. Stupirci noi per primi per stupire gli altri e per far capire che il cristianesimo¸ nonostante tutto¸ è più bello del niente religioni e delle altre religioni. Certo di questo bisogna essere convinti! Come i pastori! E come i pastori bisogna farlo. Senza chiasso¸ senza televisioni¸ senza letterine; ma no¸ si fa nella modestia e nell´umiltà della…Ma questa cosa deve venire spontanea¸ capite¸ e per diventare spontanea bisogna che noi per primi diventiamo capaci di stupirci della grandiosa e inaspettata concatenazione di idee¸ di pensieri¸ di concetti¸ di teologie che c´è dentro nel matrimonio della fede cristiana; quanta roba bella c´è che noi non siamo più capaci di ammirare. Nelle idee¸ nei pensieri¸ nella storia del cristianesimo; non solo per vedere i difetti¸ come tutti ormai sanno fare¸ le crociate!¸ ma per vedere anche il volto di bello. Pubblicità comparativa!