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Omelia XXIII DOM. T.O. B del 10 Settembre 2006

Omelia 10 settembre Domenica scorsa¸ riflettendo sulla severità che ci sembrava eccessiva¸ con cui il Vangelo di Marco condannava i riti praticati dagli ebrei¸ ci siamo posti la domanda se¸ per caso¸ il rito non faccia parte essenziale di ogni religione¸ compresa la nostra. E la risposta¸ è sottinteso¸ che era si. Io vi avevo lasciato la domanda di riflettere per vostro conto come giudicavate¸ come valutavate questa funzione del rito. Avevamo anche detto che una delle possibili¸ almeno a livello religioso¸ una delle possibili spiegazioni della ragione per cui il rito è necessario¸ sta nel fatto che un gruppo religioso¸ per potersi identificare e distinguersi dagli altri e per poter trasmettere ai suoi potenziali aderenti il significato e la ragione per cui questa religione si presenta come religione utile e di salvezza¸ bisogna rifarsi all’origine¸ cioè come è nata¸ perché esiste questa religione. E gli studiosi parlano¸ infatti¸ di evento fondante che dà origine ad una religione. Questo vale soprattutto per le cosiddette religioni storiche¸ cioè non quelle che si trascinano da millenni e che sono nate su base naturalistica dell’adorazione del sole¸ delle stelle¸ del cielo¸ ma quelle religioni che hanno un fondatore¸ un iniziatore. Caratteristiche sono l’islam ed il cristianesimo. Allora¸ bisogna rifarsi all’evento fondante perché lí si è creata la distinzione da altre forme di culto che identifica il gruppo. E l’evento fondatore deve essere possibilmente ricordato mettendo in rilievo i suoi significati con dei riti ripetitivi perché ’apparenza si consolida¸ proprio attraverso questa frequenza regolare nel tempo del rito che fa memoria. E il Vangelo di oggi è interessante¸ si collega a questo discorso perché di per se è un aneddoto di un miracolo compiuto da Gesù¸ in maniera diversa da come avvengono altri miracoli perché molto più spesso Gesù compie le sue guarigioni con il solo comando¸ con la solita parola: “Sí lo voglio¸ sii guarito!” Questa volta¸ invece¸ e la cosa interessa per altre ragioni gli storici¸ Gesù mette in atto delle pratiche di tipo terapeutico¸ sia pure a livello popolare e¸ di per sé¸ prove di efficacia: toccare gli orecchi col dito¸ bagnare la lingua del muto con la propria saliva. Gli antichi credevano che la saliva avesse proprietà curative¸ ma sono credenze che già gli antichi si rendevano conto che non erano valide¸ poi alza gli occhi al cielo¸ poi fa un sospiro e poi dice la parola magica¸ o meglio la parola che nella sua lingua non era magica¸ ma letta in greco dal lettore del Vangelo assomiglia ad una parola magica¸ proprio perché è in una lingua incomprensibile¸ in aramaico: effatà che poi è tradotta apriti. Gesù mette in atto un rito praticamente. Curioso il fatto che tutto questo avviene in segreto¸ si dice che è solo lui e il sordomuto¸ ma qualcuno deve avere guardato¸ nascosto da qualche parte se poi questo rito l’hanno riferito. Ma la cosa più curiosa è un’altra¸ che come ben sapete e avete già capito dove voglio arrivare¸ tutto questo è stato utilizzato¸ già dalla Chiesa antica¸ ed è ancora utilizzato nel rito del Battesimo. Durante il rito del Battesimo si ripete¸ in maniera alle volta trascurata ed affrettata¸ però si ripetono questi gesti di Gesù: si toccano gli orecchi¸ si toccano le labbra e si dice: “Effatà”¸ apriti. Ecco come è nato¸ Gesù ha compiuto un gesto¸ questo gesto ha destato sorpresa¸ è stato ricordato dagli evangelisti poi¸ in maniera quasi insensibile¸ ci si è resi conto che questo atto compiuto da Gesù non riguardava soltanto il sordomuto che è stato guarito¸ ma quel sordomuto era quasi un pretesto perché Gesù voleva istituire dei gesti significativi che indicassero qualcosa d’altro rispetto alla guarigione fisica del sordomuto e che avessero una validità permanente¸ per sempre. Cioè¸ per chiarire il simbolo¸ tutti gli uomini a causa¸ direbbe il teologo biblico¸ della storia di peccato che li precede¸ anche se fisicamente ci sentono¸ in realtà non capiscono¸ sono sordi¸ non sanno distinguere la parola vera dalla parola falsa¸ la parola di Dio dalle parole umane e¸ in realtภanche se parlano sono dei muti perché non sanno che cosa dire di vero¸ di onesto¸ di autentico¸ hanno bisogno di essere guariti nella capacità di ascoltare¸ che è poi la capacità di apprendere¸ la capacità di distinguere il vero dal falso¸ il buono dal cattivo¸ l’inganno dalla verità ed hanno bisogno di essere guariti nella loro possibilità di parlare perché spesso quando parlano possono essere insinceri¸ traditori. La parola può causare sofferenza e può non essere¸ come diremmo oggi con i nostri linguaggi¸ non essere comunicativa. Allora il gesto di Gesù viene interpretato come una specie di diagnosi¸ da parte di Gesù¸ di una debolezza¸ di una malattia¸ di una deficienza che riguarda tutti gli uomini¸ non soltanto questa singola persona¸ perché tutti gli uomini sono¸ simbolicamente parlando¸dei sordomuti. Ci sono tante voci ma sono voci che si perdono e che spesso mandano in rovina¸ pèrdono le persone. Si dicono tante parole¸ ma molte di queste sono parole che non servono o che addirittura sono dannose. La stessa cosa succede con quell’altro tipo di miracoli che ci sono nei sinottici ma dove prevale il capitolo 9 del Vangelo di Giovanni¸ cioè il cieco. Infatti¸ se vi ricordate¸ nel Vangelo di Giovanni si passa esplicitamente al simbolo perché Gesù accusa di essere ciechi i farisei che fisicamente ci vedono. E il Battesimo comprende anche la guarigione della vista¸ infatti uno dei nomi con cui si chiamava il Battesimo in antico era “illuminazione” e i cristiani sono gli illuminati. Il prologo di Giovanni è tutto su questo tema: la luce è venuta¸ le tenebre non l’hanno soffocata¸ è venuta la luce ma gli uomini non l’hanno accolta. Il rito prende questi elementi che sono elementi della vita naturale¸ ne fa oggetto di riflessione e li manipola (la parola non è bella¸ ma è per capirci) li manipola in maniera tale che vengono trasferiti su un piano simbolico. Quando dei genitori¸ come è successo stamattina¸ vengono a far battezzare dei bambini¸ loro forse non ci hanno mai pensato¸ però secondo la visione cristiana delle cose¸ secondo la ragione per cui il Battesimo esiste¸ se questi genitori vengono a fare battezzare dei bambini vengono perché sono convinti che l’uomo ha bisogno di essere risanato da Dio nella sua capacità di recepire notizie¸ di recepire informazioni e di trasmetterle¸ ha bisogno di essere sostenuto e aiutato da Dio nella sua vita¸ nella sua capacità o potenzialità di osservare¸ di capire e di dedurre da quello che ha osservato delle conseguenze perché¸ per parlare simbolicamente¸ occorre un supplemento di aiuto divino alla pura capacità naturale di vedere¸ di udire¸ di parlare perché alle spalle c’è quella storia di peccato che ha corrotto¸ rovinato¸ complicato¸ intricato le cose. E allora occorre questa guarigione. E quando nella parrocchia si vede che si ripetono i Battesimi¸ quando¸ come succedeva una volta¸ tutti i bambini vengono portati in chiesa¸ allora il rito con la sua ripetitivitภcon il suo ricorrere continuo¸ ad ogni nascita un battesimo¸ trasmette questa idea fondamentale: abbiamo bisogno che Dio ci guarisca. Se non volete guarire perché vi pare troppo¸ abbiamo bisogno che Dio ci irrobustisca¸ metta a fuoco la nostra capacità di vedere¸ la nostra capacità di udire e¸ soprattutto¸ la nostra capacità di parlare. Ecco come dal piccolo evento aneddotico di un miracolo la tradizione cristiana ha costruito una visione delle cose. Uno può non condividere tutto questo¸ ma il cristianesimo afferma proprio questo. Il peccato¸ la storia di peccato che grava come memoria su tutta l’umanitภperché voi capite che anche tutto il male commesso dagli uomini nella storia¸ che si è accumulato¸ esattamente come il rito¸ agisce come un precedente che influenza le nostre scelte. Qualche volta noi riusciamo a liberarci da questi archetipi pesanti che ci stanno addosso¸ e io tante volte ho detto: “Siamo in un’epoca benedetta e fortunata perché ci siamo quasi del tutto liberati dall’archetipo secondo il quale la guerra è un dovere e una cosa bella. Io guardavo “La grande storia” su Rai 3 ed è addirittura impressionante¸ uno non ci crede che ci possano essere state folle che osannavano¸ gridavano¸ esaltavano Hitler e Mussolini che parlavano di guerra. E’ una cosa diventata incredibile! Che la guerra è un bene¸ se Dio vuole¸ è una cosa che è crollata¸ secondo me è crollata anche grazie al cristianesimo¸ per quanto il cristianesimo abbia combattuto fino a ieri l’altro¸ ma alla fine ha capito che è assurdo combattere. E chi è che lo ha fatto capire? La progressiva guarigione¸ come qui: tocca o¸ come nel cieco nato “Vedi qualcosa?” “Vedo gli alberi¸ uomini come alberi che camminano”e tocca ancora “Adesso ci vedo giusto!” Il cristianesimo¸ con la sua ripetizione rituale¸ piano piano comincia a vederci¸ a sentire giusto¸ parlare giusto. Ma è la forza risanante che Cristo ha portato nel mondo e che piano¸ piano ¸ attraverso questa ripetizione sacramentale si è insinuata dentro nelle coscienze¸ nelle famiglie¸ nella vita. Per questo noi siamo preoccupati e rattristati dal fatto che oggi molta gente non si lascia più influenzare da questa ritualità cristiana¸ non viene più in chiesa¸ non si sposa più in chiesa¸ non fa più il sacramento¸ perché secondo noi si perde il contatto con una corrente¸ con un flusso che gradualmente ci ha fatto del bene. Adesso noi ci accontentiamo del bene che è stato prodotto¸ immaginiamo che sia opera nostra. E’ vero che anche gli anticlericali e i laici han dato dei contributi¸ è vero¸ ma il mondo nostro¸ il mondo europeo è proprio questo strano connubio tra una spinta che viene dalla nobiltà originaria del cristianesimo¸ altre spinte che qualche volta sono venute dalla rabbia dei rivoluzionari e tutto¸ però¸ alla fine ha cooperato ad una civilizzazione che¸ devo dire¸ è invidiabile¸ non è ancora arrivata¸ per caritภalla perfezione ma neanche ad uno stato sufficiente¸ non è ancora promossa però è una civiltà in cammino. L’occidente è molto più capace di evolversi di tutto il resto del pianeta¸ e tutto questo grazie¸ probabilmente¸ alla Grecia ed al cristianesimo. Ma questo è compito degli storici dirlo¸ a me occorre dire che il cristianesimo ha veicolato¸ ha trasmesso questa capacità di miglioramento inserendo il principio fondamentale: senza un contatto con Dio tu sei perduto¸ credi di vederci ma sei cieco¸ credi di capire ma sei sordo¸ credi di parlare ma sei muto o dici scemenze. Fatti battezzare¸ accetta questa corrente che viene da Cristo¸ che è sporca di tante cose che gli uomini ci hanno messo dentro ma che funziona ancora. Ecco¸ questo è quello che volevo far capire. La saggezza e la genialità che partendo da un aneddoto intuisce una idea fondamentale¸ guarendo quel sordomuto Gesù ci ha fatto capire che abbiamo bisogno di Lui per essere sani nell’ascoltare e nel parlare. Non perdiamo questa occasione. Brevemente: la Lettera di Giacomo è un esempio tipico di questa distorsione dello sguardo: viene il ricco “Oh¸ si accomodi¸ eccellenza!”¸ viene il povero “Ehi¸ tu”. E’ cosí sciocca la cosa che non c’era neanche bisogno che Giacomo lo scrivesse in una lettera. Però… queste sviste ci capitano ancora¸ li facciamo ancora questi errori sciocchi e banali di restare bene impressionati dall’apparenza e di non saper distinguere l’apparenza dalla realtà per cui veniamo continuamente imbrogliati¸ perché crediamo a ciò che appare e non sappiamo scorgere ciò che è. Abbiamo ancora bisogno noi di battesimi che ci illuminino e di gente che ci guarisca le orecchie perchè non ci lasciamo abbindolare dalle chiacchiere e soprattutto di chi ci aiuti¸ quando parliamo¸ a non danneggiare nessuno e a non far soffrire nessuno con le nostre parole.