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Omelia PENTECOSTE B del 4 Giugno 2006

Omelia 4 giugno Lo Spirito Santo è probabilmente quella figura di Dio¸ quell’immagine di Dio che più di ogni altra è nominata nel N.T.¸ della quale si dicono una quantità di cose¸ perché lo Spirito Santo¸ dal momento che l’abbiamo già detto e lo dovremo ripetere¸ dal momento che esiste un unico Dio¸ lo Spirito Santo non è una specie di terzo individuo¸ dopo il Padre ed il Figlio¸ al quale verrebbero lasciati alcuni rimasugli di cose sante da operare. Direi che sarebbe più esatto¸ invece di dire che lo Spirito Santo è Dio¸ dire¸ al contrario¸ che Dio è Spirito Santo¸ perché il nome Spirito non fa che indicare una caratteristica dell’essere e del vivere dell’unico Dio. Non dimentichiamo mai che¸ al di sopra di ogni distinzione¸ deve essere difesa l’unicità di Dio. La tanto decantata parola Padre¸ se ci pensate¸ non dice quasi niente di chi è veramente Dio¸ anche perché essendo una parola che viene usata anche nel linguaggio umano per parlare di una funzione che è presente in quasi tutte le famiglie¸ la parola Padre ha il grave difetto che si finisce per proiettare su Dio quello che umanamente si pensa dei papà terreni. E tutto questo¸ se non è proprio bestemmia¸ è come minimo una superficialitภnon saprei fino a che punto scusabile. Partire da figure paterne come le nostre¸ ammirevolissime se volete¸ ma come tutte le cose umane limitate¸ inadeguate¸ e dire che Dio è come una di queste¸ direi che rasenta la bestemmia. La parola Spirito ha una forza evocativa e¸ direi¸ una sua purezza¸ una sua astrattezza anche¸ che la rendono molto più decorosa quando si parla di Dio. Aveva questo senso e questo valore forse più nell’antichità di quanto non ne abbia oggi¸ però anche oggi la parola Spirito mantiene una capacità di alludere a qualche cosa che è superiore alla corruzione¸ che parla di comprensione¸ di intelligenza¸ di profonditภdi bontà. La vecchia immagine dello Spirito¸ che c’è anche nel Libro della Sapienza¸ che pervade tutte le cose¸ che sa distinguere ovunque il bene dal male¸ che conosce anche tutto ciò che è segreto¸ è una parola che indubbiamente si presta molto di più di qualunque altra a parlare di Dio. Ecco perché nel N.T. lo Spirito Santo è nominato un’infinità di volte ed allo Spirito si attribuisce praticamente tutto quello che si vorrebbe dire di Dio. Se voi sostituite nel leggere la Scrittura¸ laddove c’è scritto Spirito la parola Dio¸ voi avete sempre un senso accettabile che riempie di contenuto l’immagine di Dio. Lo Spirito è Dio in quanto si prende cura delle sue creature. Dire paternità di Dio e dire Spirito Santo è quasi la stessa cosa¸ se per paternità di Dio si intende che Dio fa esistere e poi accompagna nella crescita e nel vivere tutte le sue creature. Dire che Dio è Padre significa dire quello che avete detto nel ritornello del salmo responsoriale: “Dello Spirito del Signore è piena la terra”. Quando si dice che Dio Padre non è in nessun luogo perché è in realtà presente dappertutto¸ quando¸ come diceva san Paolo¸ si dice che in lui noi viviamo¸ esistiamo¸ significa che Dio è Spirito. Il miglior modo di parlare dell’unico Dio è la parola Spirito¸ ecco perché lo Spirito Santo è quello che in un certo senso¸ anche nell’itinerario della formazione cristiana¸ conclude la comprensione del mistero di Dio¸ e¸ non per nulla¸ al battezzato che ha voluto diventare cristiano¸ dopo averlo collegato e dopo avergli parlato della persona di Cristo¸ la sua formazione si conclude con la Cresima¸ che in questa parrocchia verrà celebrata questa sera¸ che è l’infusione in lui dello Spirito. E’ come dire che l’intelligenza¸ la potenza¸ l’amore dell’unico Dio investono questa persona e questa persona viene unita a Dio. Spirito Santo è parola che dovrebbe quindi essere usata con maggiore devozione di quanto normalmente non avvenga. Vi è però una caratteristica che potrebbe sembrare in contrasto con quello che ho detto¸ ma non lo è¸ e cioè che lo Spirito Santo appare soprattutto nel N.T.¸ alle volte come lo Spirito di Gesù¸ lo Spirito del Signore¸ e più correttamente¸ si dovrebbe dire che lo Spirito Santo nel N.T. è presentato come lo Spirito del Padre nel nostro Signore Gesù Cristo¸ cioè lo Spirito di Dio che è Padre di Gesù. Perché nel N.T. il compito dello Spirito¸ la funzione di Dio Spirito¸ è soprattutto quella di rendere continuamente presente alla nostra intelligenza ed alla nostra volontà la figura di Cristo come perfetta immagine di Dio. Allora è quella comunicazione dell’unico Dio che si è realizzata nell’umanità di Cristo e che lo Spirito trasmette ad ogni credente e¸ in questo senso¸ si può dire che è lo Spirito che Gesù stesso ci manda¸ che è lo Spirito che ha fatto esistere Cristo nella sua individualità e che ora lo fa esistere in noi come punto di riferimento di tutta la nostra vita. Lo Spirito Santo¸ per dirla con un paragone¸ come ha generato la carne di Cristo nel seno di Maria¸ genera continuamente il Cristo¸ immagine perfetta di Dio¸ nella mente e nel cuore di coloro che credono. E¸ in questo senso¸ è Dio Padre del Figlio¸ è colui che comunica a noi questo mistero dell’amore di Dio che¸ per farsi conoscere e farsi capire dagli uomini¸ ha rivestito in Cristo una personalità umana perché¸ attraverso l’agire umano di Cristo¸ noi potessimo conoscere veramente le realtà di Dio¸ però ha fatto in modo che l’umanità di Cristo¸ nella quale¸ per quanto è possibile umanamente¸ si è espresso il mistero di Dio diventasse a noi familiare¸ lo potessimo ricordare¸ conoscere¸ capire¸ comprendere¸ ed allora lo Spirito diventa colui il quale¸ come dice il Vangelo di Giovanni¸ prende da Gesù e lo comunica a noi¸ e diventa quindi il Padre che rivela in noi il valore della persona di Cristo. Lo so che è inesatto¸ che mi potrebbero bruciare vivo se dico che lo Spirito è il Padre¸ ma faccio apposta ad usare queste espressioni perché non vorrei che la ripartizione nelle tre persone finisse per farci cadere in una balorda immagine di tre dei¸ mentre quello che soprattutto noi dobbiamo comprendere è che esiste sempre un unico Dio il quale¸ nella ricca molteplicità del suo essere¸ è il Dio ignoto¸ il Padre¸ è il Dio che umanamente trasfonde qualcosa di se fin dove l’umano può esprimerlo¸ ma è¸ soprattutto¸ Dio Spirito¸ cioè colui che ha delle capacitภche lui solo conosce¸ di entrare in contatto con tutti gli esseri e di comunicare con il loro pensiero¸ con la loro mente¸ con il loro cuore¸ risvegliando in loro l’intelligenza e l’amore. E questo è il compito dello Spirito¸ la vicinanza di Dio agli uomini si chiama Spirito¸ l’interesse di Dio per la vita veramente umana che¸ come diceva san Paolo nella Lettera ai Galati¸ non è la vita della carne¸ cioè non è la vita delle cose destinate a morire¸ ma è la vita della mente¸ del pensiero¸ dell’aspirazione all’eternitภe questo è il luogo dello Spirito. E’ Dio che è Spirito e con noi si mette in contatto. Sarebbe bene che ricuperassimo questa identità dello Spirito con il Padre e con il Figlio perché¸ ripeto¸ esiste un unico Dio pur riconoscendo che il suo compito non è stato quello¸ come nel caso di Gesù¸ di vivere in una personalità umana¸ un dramma unico come la crocifissione¸ che nessun altro può più ripetere e rivivere e di lasciarne memoria. Ma lo Spirito è colui che ha il compito di perpetuare tutto questo¸ di estrarlo dalla concretezza della storia e di trasformarlo in un dono della mente¸ in una potenza della volontà che può essere comunicata ad ogni creatura¸ che può durare per tutta l’eternità. Il “Dio con noi” è lo Spirito Santo¸ il “Dio per noi” è lo Spirito Santo¸ cioè è Dio che si adegua alla nostra capacità di comprendere¸ di amare¸ e si mette in contatto con noi attraverso le possibilità che noi abbiamo di conoscere e di capire¸ per esempio attraverso quel grande strumento¸ del quale dico una sola parola perché ormai il tempo è passato¸ che è la Sacra Scrittura. Perché non dobbiamo dimenticare che l’ultima grande¸ oserei perfino dire che l’ultima cosa che è veramente opera dello Spirito¸ cioè della volontà divina di comunicare¸ della volontà divina di far crescere l’uomo interiore¸ della volontà divina di valorizzare l’uomo in ciò che di lui non può andar perso¸ ora tutto questo lo Spirito lo fa facendo esistere dei libri che Lui è capace di rendere¸ per chi li legge¸ appello di Dio¸ vocazione divina perché in sé stessa la scrittura vale tanto quanto tutti gli altri libri¸ materialmente parlando non ha niente di superiore ad altri testi¸ è solo la corrente elettrica¸ la spina dello Spirito Santo che la rende comunicatrice di Dio. Ecco¸ cerchiamo di imparare a riscoprire anche con la fantasia di credenti quanto possano essere grandi e multiformi le opere dello Spirito in noi.