» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia I QUARESIMA B del 5 Marzo 2006

Omelia 5 marzo Se Marco avesse voluto parlarci delle tentazioni come ce ne parlano Matteo e Luca presentando le tre proposte che satana avrebbe fatto a Gesù affamato dopo 40 giorni di digiuno¸ tutte queste cose le avrebbe scritte nel suo Vangelo. Siccome Marco non è uno stupido e queste cose non le ha scritte¸ vuol dire che desidera che noi non le adoperiamo quest’anno nella nostra riflessione perché era capace anche lui di dire che satana disse di dire a Gesù che le pietre diventassero pane. Se non l’ha detto vuol dire che non voleva dirlo. E di fatto lui ha presentato¸ in una maniera che per noi rimane molto oscura¸ però ha deciso di presentare in maniera nettamente diversa rispetto a Matteo e Luca la vicenda di Gesù nel deserto. Per esempio non dice che Gesù ha digiunato per quaranta giorni¸ non dice che ebbe fame¸ quindi scompare tutta l’atmosfera creata negli altri due Vangeli. Dice che lo Spirito sospinse Gesù nel deserto ed egli vi rimase 40 giorni¸ non dice che non mangiò¸ tentato da satana. Ma tentato da satana non necessariamente vuol dire che gli disse … Anche Giobbe fu tentato da satana e satana tentò Giobbe con le sofferenze¸ con il dolore¸ con la malattia¸ con l’umiliazione. Non è detto che Gesù sia stato tentato in questo modo e¸ siccome Marco non dice niente¸ non siamo autorizzati ad immaginare niente. “Stava con le fiere”¸ cosa vuol dire? “E gli angeli lo servivano”¸ animali ed angeli¸ nessuna persona umana. Nessuno ha ancora capito in maniera convincente che cosa Marco volesse dire con questo ritratto di Gesù¸ ed allora ci conviene far silenzio¸ lasciar perdere ed occuparci delle altre due letture. Le altre due letture sono interessanti anche se un pochino complicate. Sarà una caratteristica della quaresima di quest’anno che la prima lettura presenti quelle che sono state scelte come tappe significative dell’immagine di Dio nell’A.T.¸ le alleanze. Domenica prossima¸ infatti¸ come vi siete accorti perché è stata iniziata¸ nella prima lettura di domenica prossima ci sarà Abramo che deve sacrificare Isacco¸ quest’oggi c’è Noè e poi ci sarà Davide. E’ una scelta di un certo interesse anche questa¸ quasi a dire che nell’A.T. possiamo trovare delle lezioni di vita. E questa parte finale della storia del diluvio che abbiamo letto è curiosamente moderna. Chissà se poi l’intenzione dell’autore corrispondeva al nostro modo di sentire queste cose. Può darsi di sí¸ può darsi di no. Perché questa presentazione di Dio a Noè è presentata come un’alleanza con tutti gli esseri viventi¸ animali compresi. Infatti avete sentito “Stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi¸ con ogni essere vivente che è con voi: uccelli¸ bestiame (che è il bestiame di allevamento¸ quello domestico) e bestie selvatiche”. Con tutti gli animali che sono usciti dall’arca¸ non sarà più distrutto nessun vivente¸ non nessun uomo¸ ma nessun vivente. Infatti è caratteristico della presentazione a Noè questo tema della custodia della vita da parte di Dio che non userà più la distruzione e la morte per liberare il mondo dal peccato. Come c’è scritto alla fine: “Basta¸ diluvi non ce ne saranno più¸ non ci saranno più le acque per distruggere ogni carne”. E¸ di nuovo¸ “ogni carne” sta per ogni essere vivente. E’ interessante questo perché non è frequente che la Bibbia coinvolga gli animali nel medesimo progetto di bontà divina. Uno potrebbe pensare che Marco¸ dicendo che Gesù stava con le fiere¸ chissà se Marco voleva dire che Gesù stava rendendosi conto della ricchezza di vita che c’è nel mondo e del bisogno che la vita sia protetta e salvata in tutti i suoi modi di apparire. Questa è la cosa moderna che tutti oggi capiscono¸ perché verdi e animalisti hanno una capacità di rendersi antipatici che supera ogni altra corrente o gruppo¸ però sanno dire delle cose che alla fine siamo obbligati a condividere. Non si può far del bene all’uomo se non si rispetta la vita in tutti i suoi modi con cui si manifesta. Purtroppo molti dicono che fare gli aborti è un modo di rispettare la vita e queste sono follie¸ perché si deve proteggere il panda ma si possono buttare via i feti e questo è segno dell’imbecillità umana che domina in molte parti di noi uomini. Ma se uno è veramente verde nel senso autentico¸ ragiona come ai tempi di Noè cioè “ogni carne¸ ogni vita” e¸ per di più¸ c’è questo segno dell’arcobaleno¸ che anche questo è interessante perché coinvolge l’atmosfera. Ma certo che gli antichi quando scrivevano questo racconto lo vedevano in maniera forse mitica! Antichi… non è poi tanto antica¸ la stesura di questi testi della Genesi¸ è post esilica¸ quindi sono fra i testi più recenti presenti nell’A.T.¸ siamo nel V secolo¸ il grande secolo del rinnovamento della cultura umana¸ secolo dove in India c’è Budda e dove anche Israele dà l’ultimo ritocco alla sua Bibbia. Un secolo che è importante nel corso della storia umana¸ quindi non è un testo primitivo¸ rozzo¸ è un testo molto meditato questo. Questa unione tra natura e salvezza dell’uomo¸ che è quello che¸ ripeto¸ buona parte della cultura scientifica contemporanea scopre¸ è interessante che noi cristiani lo troviamo nella Bibbia¸ Gesù che stava con le ferie e gli angeli lo servivano. Fra arcobaleno e angeli siamo lí. Se la quaresima di quest’anno potesse essere per noi la scoperta del modo cristiano con cui si deve interagire con il mondo sarebbe una bella conversione. Certo mi direte: “Noi possiamo fare poco” ma c’è uno presente qui che mi raccomanda ogni domenica: “Cerchi¸ trovi l’occasione per dire nella predica che un buon cristiano¸ quando c’è il blocco delle automobili¸ non viene di straforo a sant’Agata per sentire lei eludendo la vigilanza e parcheggiando¸ magari¸ dove si ostacola l’eventuale carrozzina del disabile. Abbia il coraggio di dire nella predica che anche l’ecologia è un dovere cristiano”. Io non voglio esagerare¸ però ascolto i consigli di chi mi fa delle osservazioni. Non dico che il protocollo di Kioto debba essere assunto dal catechismo della Chiesa cattolica¸ però direi che il pensare a queste cose¸ a come sprechiamo¸ consumiamo¸ sporchiamo anche noi¸ personalmente¸ nel nostro piccolo¸ ma se è vero che l’alleanza è fatta con gli animali¸ con il tutto¸ con il pianeta. Il Consiglio Ecumenico delle Chiese¸ che è quello che riunisce tutte le Chiese cristiane - la Chiesa cattolica non è membro perché ritiene giustamente di essere superiore¸ però ha degli osservatori – il Consiglio Ecumenico delle Chiese è del parere che il compito delle Chiese nel mondo moderno¸ oltre che alla questione pace che tutti condividono¸ sia la salvaguardia del creato. E questa espressione è stata il titolo di un convegno di tutte le Chiese che si è tenuto anni fa a Basilea. Salvaguardia del creato vuol dire tante cose¸ salvaguardia del creato vuol dire certamente anche pensare e riconoscere che occorre fare più sacrifici di quanti non si facciano oggi per evitare l’aborto che non è salvaguardia del creato. La salvaguardia del creato va dalle polveri sottili a tutto quanto esiste compresa la fecondazione umana¸ evidentemente. Bisogna pensarci a queste cose¸ una quaresima che rifletta su questi temi non sarebbe una quaresima fuori posto. Qualche piccolo sacrificio¸ qualche maggiore regolarità nel dare l’esempio¸ nel rispettare queste norme. A Rottweill¸ in Germania¸ che è una cittadina che voi ben conoscete¸ da dove vengono i cani¸ sotto il semaforo verde e rosso c’è scritto vicino alle scuole “Adulti¸ date l’esempio¸ non attraversate con il giallo e con il rosso”. Noi cattolici non siamo abituati a dare l’esempio in questa serie di doveri che non sono civili¸ ma sono doveri nei confronti della creazione. Ci sarebbero altre cose da dire sulle letture ma mi accontento di questo. Capisco¸ non sono le cose che abitualmente ci suggeriscono all’inizio della quaresima¸ ma ci sono cinque domeniche¸ ci sarà modo e possibilità di toccare anche altri temi. E aggiungo soltanto un pensiero che¸ avevo detto domenica scorsa¸ avrei preso dalla seconda lettura di domenica scorsa¸ quelle di oggi le recupererò domenica prossima. Quella parola di san Paolo nella seconda lettera ai Corinti che diceva “Voi siete la nostra lettera scritta sui cuori¸ lettera che tutti possono leggere”¸ è un modo di dire¸ è un’immagine¸ però io la terrei come uno slogan¸ una giaculatoria per questa quaresima. Io devo diventare una lettera che parla di Cristo e uno mi legge. Leggere una persona vuol dire guardare come cammina¸ cosa compra¸ come mangia¸ dove butta i rifiuti¸ certo anche come tratta le persone¸ come risponde¸ come stringe la mano¸ di che cosa parla¸ come giudica¸ (scusate la battuta) per chi vota. Leggere la lettera vuol dire essere persone trasparenti che lasciano trasparire però¸ dice san Paolo¸ non i luoghi comuni¸ non le chiacchiere che fanno tutti¸ non la superficialità ma quello che lo Spirito Santo scrive nei nostri cuori. Genitori¸ figli¸ parenti rispetto ai loro ragazzi e giovani devono essere lettere da leggere in casa loro¸ anche gli insegnanti¸ anche i preti¸ anch’io certo. Questa immagine mi piace molto¸ se a voi non piace la cambiate con un’altra. Devo permettere allo Spirito di Cristo di scrivere dentro di me delle cose che gli altri possano leggere in me. E nell’esame di coscienza che tutti i giorni dovreste fare¸ a maggior ragione in quaresima¸ potreste proprio usare questa domanda cosí¸ a mo’ di promemoria: cosa si è potuto legge in me oggi? Quello che Cristo avrebbe scritto? E penso che questo piccolo trucchetto potrebbe essere anche utile per una vostra preghiera quotidiana.