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Omelia IV DOM. T.O. B del 29 Gennaio 2006

29 Gennaio 2006 - IV DOM. T.O. B – Dt 18¸15-20; 1Cor 7¸32-35; Mc 1¸21-28 Omelia 29 gennaio Penserete voi a rileggere il brano del capitolo 7 della lettera ai Corinti che è stato letto come seconda lettura¸ dove ci sono delle interessanti considerazioni sul confronto tra la donna non sposata e la donna sposata¸ che¸ probabilmente¸ daranno fastidio a molti di voi¸ e ci penserete voi perché non ho tempo di occuparmi della seconda lettura. Approfitterei¸ invece¸ del Vangelo per fare qualche riflessione sulla figura del demonio dal momento che¸ secondo Marco¸ il primo segno che Gesù avrebbe compiuto è questa scacciata di un demonio da un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao. Siamo proprio al capitolo primo del Vangelo di Marco¸ versetto 21¸ quindi è proprio una delle cose iniziali e¸ secondo Marco infatti¸ Gesù ha incominciato cacciando i demoni. Voi tutti sapete bene che il problema di come un credente - un credente di oggi che pretende di essere meno ingenuo di una persona dell’antichità - il problema¸ dicevo¸ di sapere come un credente di oggi debba pensare Satana¸ il demonio¸ il diavolo¸ chiamatelo come volete¸ è un problema aperto che ha interessato anche i teologi¸ naturalmente. Di solito lo si presenta nella forma molto semplificata: ma c’è veramente il diavolo? In forma più raffinata si trasforma la domanda: ma il diavolo è veramente una persona¸ cioè un essere – individuo oppure con queste parole la Bibbia e il N.T. in particolare¸ intende personificare il male del mondo? E¸ allora¸ si dice che il problema non è tanto di rispondere alla domanda un pochino banale “C’è o non c’è?” ma¸ piuttosto¸ se il modo di parlarne del N.T. ci induce a pensare ad un individuo che sarebbe una specie di creatura spirituale¸ potente oppure se potremmo pensare ad una personificazione cioè al rivestimento immaginario¸ descrittivo di pericoli e potenze malvagie che coincidono¸ poi¸ praticamente¸ con la natura stessa dell’uomo che però la Bibbia personifica in un’immagine unitaria e che si chiama¸ appunto¸ con diversi nomi: diavolo¸ Satana¸ Belzebul¸ Beliar¸ nomi che nascono nell’A.T. e sono presenti qua e la anche nel N. Sarebbe bello discutere su quest’argomento. Io non voglio dire che il diavolo è soltanto una personificazione¸ voglio però dire che a mio parere¸ può darsi che sbagli¸ il modo con cui nel N.T. se ne parla ci invita a non identificarlo con un personaggio – individuo in maniera semplificata¸ ma ci invita a pensarlo soprattutto come una personificazione riassuntiva di una quantità di pericoli che il credente incontra nella vita. Questo è il mio parere. Mi pare che anche questo testo vada in questa direzione. Alcuni studiosi hanno osservato che la parola Satana e i suoi sinonimi¸ compreso demonio e diavolo¸ vengono¸ se non proprio sempre¸ quasi sempre usati soprattutto nell’A.T. in rapporto ai pericoli che il credente incontra riguardo alla sua fede ed alla sua fedeltà all’ubbidienza a Dio nel quale crede. Cioè¸ il Satana del N.T. non è quello che alle volte immaginano gli esorcisti o quelli che studiano il fenomeno del demonio¸ cioè non è quello che prende il possesso del corpo¸ c’è anche questo nel Vangelo intendiamoci¸ ma il Satana di cui si parla soprattutto nelle lettere di Paolo¸ satana del vangelo di Giovanni¸ non è quello che fa diventare isterici¸ fa la bava alla bocca¸ cascano per terra¸ dicono parole insensate¸ no. Satana è colui che fa perdere la fede¸ Satana è colui il quale sa benissimo¸ come il demonio del nostro Vangelo¸ chi e Gesù Cristo¸ e lo bestemmia in maniera lucida¸ non con parolacce¸ non con l’offesa volgare¸ perché è l’antitesi della verità evangelica: “Io so chi tu sei¸ il Santo di Dio¸ sei venuto a rovinarci”. Satana rappresenta la paura dell’errore di essere sconfitto¸ la paura della menzogna di essere superata¸ è il tentativo della disonestà diffusa nel mondo di opporsi alla potenza risanante del Vangelo. Questo è il Satana del N.T.¸ quello che nella prima lettera di Pietro¸ con un’immagine¸ che sarebbe anche questa da studiare che origine abbia¸ paragona a un leone ruggente che va in cerca di qualcuno da divorare. E’ l’errore che serpeggia¸ il sospetto¸ l’antitesi alla veritภla paura che nella persona di Cristo venga rivelata una chiarezza della verità di Dio che impedisce a coloro che vogliono guadagnarci con l’errore e l’inganno di continuare a fare i loro traffici. Se voi andate a vedere la voce Satana sul dizionario biblico¸ che sia abbastanza moderno¸ voi trovate che viene descritta in questo modo: è parola che riassume l’ostilità nei confronti della chiarezza della luce evangelica. E’ prima di tutto l’avversario della divina rivelazione¸ non va quindi ridotto a quel livello che alle volte invece viene considerato come caratteristico della concezione cristiana del diavolo che è appunto il livello della mostruositภdella fisicità sconvolta. Ma¸ certo il demonio può anche sconvolgere qualche situazione fisiologica¸ ma non ottiene niente da questo¸ non è quello che gli interessa¸ se per demonio si intende questa specie di ostilità alla luce del Vangelo. Sono le false filosofie¸ sono le dottrine sbagliate¸ sono le eresie¸ usate le parole che volete¸ sono queste il Satana del N.T.¸ cioè il nemico¸ l’avversario¸ quello che mette alla prova¸ quello dal quale si evincerà se uno crede veramente o no. Allora è una metafora¸ è un’immagine¸ è una specie di figura emblematica¸ riassuntiva dello scandalo che la fede in Cristo può suscitare nelle strutture del mondo che si sono organizzate¸ o tendono ad organizzarsi¸ senza tener conto di Dio. C’è una frase nella seconda lettera ai Corinti di san Paolo che io mi sono ricopiato che va in questa linea. “Si parla di persone – dice il testo - alle quali il Dio di questo mondo ha accecato la mente incredula perché non vedano lo splendore glorioso del Vangelo di Cristo che è un’immagine di Dio”. Il Dio di questo mondo. Commentando questa frase la maggioranza degli esperti dice che quel genitivo va inteso in senso esplicativo cioè il Dio che è questo mondo. Lo si chiama epesegetico nelle vecchie grammatiche. Come quando si dice “La città di Cremona” non significa la città che appartiene a Cremona¸ significa la città che è Cremona. Il Dio di questo mondo significa il Dio che è questo mondo¸ Giovanni lo dice apertamente “Il mondo”. Satana è il mondo¸ il mondo in quanto acceca la mente incredula perché non veda lo splendore glorioso del Vangelo di Cristo e questa mi pare che sia un’immagine che è molto interessante. Quello che Gesù è venuto a cacciare è esattamente quella falsa valutazione del mondo che offusca lo splendore del Vangelo di Cristo¸ immagine di Dio. Chi pensa che le realtà nelle quali il bene¸ la riuscita si manifesta siano le cose del mondo è accecato da Satana¸ dal demonio¸ da Belzebul¸ chiamatelo come volete. Questa è già la concezione del famoso racconto del libro della Genesi¸ perché quando si dice che Adamo ed Eva vengono ingannati da un frutto e da un serpente si dice esattamente che vengono abbagliati dal mondo. Il serpente¸ dice la Genesi¸ è una bestia¸ era la più furba delle bestie e il frutto è un frutto e sono due simboli anche questi. E’ il mondo che ti attira e dice: “Io per te sono tutto¸ accontentati del mondo”. Per questo in Giovanni dice¸ afferma che Gesù afferma “Io ho vinto il mondo”¸ la fede che vince il mondo. Finché Satana resta il demonietto che fa diventare isterici ha vinto la sua battaglia perché la gente non si accorge di dove sta veramente la potenza del male. E quelli che vanno in giro a fare degli esorcismi¸ ci sono anche dei monsignori¸ per cacciare questi pseudo-demoni¸ fanno delle cose che terapeuticamente possono anche essere efficaci¸ ma non insegnano dove sta veramente il pericolo. Il pericolo sta nell’errore e nel fascino accattivante che le cose del mondo possono avere su di noi al punto di farci dimenticare che l’immagine vera di Dio non è il mondo¸ è anche il mondo¸ una volta si diceva “Orma e vestigio”¸ non immagine¸ perché la vera immagine risplende nel volto di Cristo e in quello che lui ha insegnato e fatto. Chi ci allontana da Cristo dicendoci che è più splendente di lui¸ questo dovunque sia e comunque si presenti¸ è Satana.