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Omelia EPIFANIA DEL SIGNORE del 6 Gennaio 2006

6 Gennaio 2006 – EPIFANIA DEL SIGNORE – Is 60¸ 1-6; Ef 3¸ 2-3.5-6; Mt 2¸1-12 Omelia 6 gennaio Quello che pensava l’evangelista quando ha scritto questo brano sulla visita dei magi¸ cosa intendeva lui quando presentava questi personaggi¸ parlava della stella¸ del confronto con Erode¸ io ho l’impressione che non siamo più in grado di ricostruirlo. Cioè qual è il significato antico¸ primitivo nella mente dell’evangelista di questo episodio ormai ci sfugge. Si potrebbe tentare¸ ma ci vorrebbe del tempo¸ bisognerebbe presentare le eventuali ipotesi dei commentatori su quale possa essere stato l’intento originario dell’evangelista¸ cosa rappresentano questi magi¸ chi sono¸ cosa pensava lo scrittore¸ che fosse questa misteriosa stella¸ che non può esistere perché una stella che funziona in questo modo non c’è. Insomma tutte cose che sono interessanti¸ ma bisognerebbe fare delle ricerche¸ cercando di indovinare che cosa lui avrebbe potuto pensare¸ e questo¸ secondo me¸ non ci è più possibile. Invece ci è possibile ricostruire quello che da questo episodio è stato ricavato nella tradizione cristiana posteriore agli evangelisti¸ a partire dall’epoca di Costantino in poi. E cioè la trasformazione dei magi in re magi¸ cosa che nel testo non c’è¸ e l’identificazione di questi personaggi con la figura del re o dell’imperatore¸ cosí come l’ha pensata tutta l’epoca medioevale ereditando dall’impero romano un concetto di imperatore¸ trasformandolo radicalmente¸ cristianizzandolo in maniera totale e facendo del re una figura che si è creata soprattutto utilizzando l’utopia anticotestamentaria del re salvatore. Cioè si è sovrapposta¸ al racconto dell’Epifania¸ la regalità dei magi ed in questi tre re che vengono ad adorare il Signore si è vista l’identità del re cristiano il quale¸ come dicevo nella predica di Natale¸ ubbidisce a quella parola dell’inno ai filippesi “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo¸ sulla terra e sottoterra”. Il re¸ dopo che è venuto Gesù Cristo¸ dopo che in lui si è rivelata la volontà di Dio e il suo regno¸ il re¸ il re vero¸ il re autentico¸ il re grande è colui che si inginocchia davanti a Cristo. Questa è la concezione del re che si evolve da Costantino in poi e che dura fino all’illuminismo e la Chiesa ha combattuto per secoli per difendere e arricchire questa immagine ideale del re. I popoli antichi¸ la maggioranza delle popolazioni antiche¸ si sono convertite perché si è convertito il re. Tutta l’attenzione era convertire il re. I popoli dell’Inghilterra¸ sassoni¸ svevi¸ germanici si sono convertiti perché si è convertito il re. Allora i re magi diventano la figura del re il quale si inginocchia¸ piega le ginocchia¸ davanti al nome di Gesù e trascina con se tutto il suo popolo. Per questo le reliquie dei re magi sono state portate a Colonia¸ sede preferita dell’imperatore e per questo Barbarossa era devoto alle reliquie dei magi¸ altrettanto inventate come probabilmente le figure stesse dei magi. Ma diventavano un simbolo della regalità “Ogni ginocchio si pieghi in cielo¸ sulla terra e sotto terra” e le ginocchia si piegano al nome di Cristo sulla terra perché il re si converte e onora Cristo. Martedí devo spiegare – ci sono qui alcuni che vengono a sentire al Centro Pastorale la ricostruzione che facciamo dell’immagine di Dio¸ come si è evoluta nel mondo cristiano – e dovrò ripetere che al concilio di Calcedonia¸ quello nel quale divinità e umanità di Cristo vennero sistemate in maniera praticamente definitiva¸ direi che per il 40% è merito della genialità del papa di allora che si chiamava Leone I¸ ma l’altro 60% è merito della convinzione dell’imperatrice Pulcheria che ha convocato il concilio¸ l’ha presieduto e che aveva una sua concezione cristologica che è quella che è diventata dogmatica. Nella storia della Chiesa più volte c’è stato il re che ha portato avanti l’evangelizzazione¸ come quello che l’ha frenata. Questa è stata l’Epifania nel corso di 10 – 12 secoli: “Ogni ginocchio si pieghi nei cieli¸ sulla terra e sottoterra”. Il salmo responsoriale¸ che avete sentito leggere¸ ha favorito tutta questa interpretazione per cui loro dicevano: “E’ la parola di Dio che ci insegna che questo è il re!”. “Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte. I re degli arabi e di Saba offriranno tributi”. Ecco¸ si vedeva realizzata nei magi questa parola del salmo: “A lui tutti i re si prostreranno¸ lo serviranno tutte le nazioni”. Le nazioni diventano cristiane¸ servono Gesù Cristo¸ piegano le loro ginocchia perché il re per primo si inginocchia di fronte a Cristo. Tutto questo è scomparso¸ non c’è più. Ecco perché la Chiesa fa fatica a vivere nel nostro mondo contemporaneo¸ perché il principio è diventato l’opposto¸ cioè la laicità dello stato. E’ una rivoluzione copernicana¸ cioè il contrario di quello che succedeva prima¸ che non è il sole che gira intorno alla terra. Per secoli la compartecipazione e l’evangelizzazione del potere politico sono state le strade per l’evangelizzazione del mondo. “Ti adoreranno tutti i popoli della terra perché tutti i re della terra ti adoreranno”. E il medio evo è stato cosí. E quelle cristianizzazioni forzate delle Americhe appena scoperte sono state l’ultimo frutto¸ direi quasi isterico¸ di questo far piegare le ginocchia a Cristo. Dopo di che tutto ha cominciato a crollare. La domanda che noi oggi ci poniamo è questa: come si può oggi fare in modo che tutti pieghino il ginocchio a Cristo in cielo¸ sulla terra e sotto terra senza più questo mito del re? Facendo in modo che i re magi cessino di essere re e ritornino ad essere dei semplici zingari¸ come probabilmente erano¸ degli astrologi fantasiosi che scambiavano forse la congiunzione di due pianeti per una stella miracolosa e che¸ a dire il vero¸ cosí come li presenta Matteo¸ avevano questa specie di hobby della astronomia¸ ma erano poi delle persone sostanzialmente ignoranti¸ ingenue e¸ oserei dire¸ perfino un po’ stupide. Perché arrivano a Gerusalemme come spaesati forestieri¸ domandano e non sanno neanche quello che tutti allora sapevano e cioè che Erode non era una persona affidabile¸ che aveva ammazzato una caterva di gente¸ che era crudele¸ insensato¸ geloso¸ aveva ammazzato mogli e figli e vanno da Erode come delle oche. E’ umoristico il ritratto dei magi. Ecco perché dicevo all’inizio chissà cosa voleva dire Matteo con questo racconto prima che i magi diventassero i re potenti. Non capiscono che Erode li imbroglia¸ che si sta servendo di loro¸ che li strumentalizza¸ ottusi¸ ingenui. Deve venire l’angelo in sogno a dire: “Non andate da Erode¸ svegliatevi¸ tornate al vostro paese!”. E’ strano tutto questo. Adesso che la Chiesa non ha più da inseguire questo appoggio¸ quali sono le strategie¸ la vera opera missionaria perché tutti i popoli riconoscano che Gesù e il Signore e merita di essere riconosciuto come Signore che ci salva¸ senza più passare attraverso questa convergenza con il potere politico? Nei confronti del quale¸ nel corso della storia¸ la Chiesa ha usato tutte le parole possibili diminuendo di grado: prima il potere imperiale doveva essere sottomesso¸ poi si è detto che doveva essere consacrato e santificato¸ poi si è detto che bisognava agire con la collaborazione del potere politico¸ poi si è detto che bastava la tolleranza del potere politico¸ adesso ci accontentiamo della neutralità del potere politico. E’ una svolta copernicana che probabilmente è un progresso¸ è un cammino in avanti. Solo che questa nostra testimonianza cristiana che oggi deve essere presentata come credibile a tutte le nazioni e a tutti i popoli¸ privata di questi appoggi tradizionali¸ di questa specie di sostegno¸ di credito che gli veniva dato dal costume¸ dalla societภdalla autorità politica stessa¸ si trova a dover inventare dei nuovi modi prima di tutto per convincere noi stessi che bisogna inginocchiarsi di fronte a Gesù¸ che lui merita questa nostra adorazione¸ poi per riuscire a convincere gli altri. E’ tutto da inventare¸ e questo è probabilmente il bello¸ la cosa eccitante dell’essere cristiani di oggi. E’ quella che i vescovi chiamano la nuova evangelizzazione. Bisogna cambiare tutto. Ripeto¸ i magi ritornano ad essere zingari¸ i re non servono a niente¸ gli stati sono più un ostacolo che un aiuto all’evangelizzazione. Tutto è sulle nostre spalle¸ affidato alla nostra fede¸ alla nostra convinzione sincera¸ alla nostra iniziativa. Lo sperimentate già voi genitori in casa¸ quando dovete insegnare ai vostri bambini a crescere da cristiani¸ come siete cresciuti voi¸ e nessuno vi dà più una mano: non la scuola¸ perché¸ dicono¸ deve essere neutrale¸ non i libri perché devono presentare le religioni allo stesso modo. Nessuno vi dà una mano. Solo voi dovete inventare il modo di comunicare la fede. E’ molto più bello questo perchè ognuno diventa re¸ cioè l’unico responsabile della diffusione della parola di Cristo e della fede.