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Omelia Assunzione Beata Vergine Maria del 15 agosto 2005

Omelia 15 agosto 2005 La festa dell’Assunta è la celebrazione della estensione della risurrezione di Cristo a tutti i credenti. Infatti¸ uno dei tanti nomi con cui si chiamava questa festa era anche la Pasqua di agosto¸ proprio per dire che Maria è la prima dei risorti. Perché la risurrezione di Cristo è destinata a diventare il dono che Dio intende fare a tutti i credenti: tutti noi risorgeremo. Allora¸ mi pare che questa giornata sia l’occasione per porci la domanda sincera se noi veramente crediamo alla risurrezione e alla vita dopo la morte. Direi che il frutto migliore di questa giornata di festa sarebbe proprio che ognuno di noi si interroghi e si chieda se ci crede davvero. Perché il dato di fatto¸ che anche alcune ricerche di una decina di anni fa avrebbero documentato¸ dice che (sarebbe un’inchiesta degli anni 1995-96 del secolo scorso) allora sembrava che soltanto il 60 % dei praticanti fosse convinto che c’è veramente una vita dopo la morte. Non so se¸ nel frattempo¸ la statistica è aumentata o diminuita¸ è vero che alle inchieste non si deve prestare molta fede perché spesso danno delle risposte superficiali e non documentate fino in fondo¸ però il problema è serio perché si ha l’impressione che di questa vita eterna si parli poco e¸ certamente¸ non è più l’elemento fondamentale della fede cristiana. Io l’ho già detto altre volte. Il cristianesimo è nato come una speranza nella vita dopo la morte e nei primi secoli si è imposto per questo. Direi¸ arrivando alla conclusione¸ che la vita su questa terra non è cosí importante¸ tanto che si può sacrificarla per la vita dell’aldilà. E¸ non per nulla¸ nei primi secoli il martirio è considerato un esito al quale tutti i cristiani possono pensare. E il morire non era considerato in quegli anni la disgrazia assoluta ma¸ appunto¸ il passaggio alla vita eterna. Sono rimaste queste espressioni: la morte come passaggio¸ ci rivedremo tutti nell’aldilà. Si usano soprattutto nei funerali. La retorica dei funerali contiene ancora questa … Per quanto¸ anche qui¸ mi pare diminuita rispetto ad anni passati¸ però nei funerali si dice ancora che la morte è un passaggio¸ la morte è un sonno¸ la morte è l’inizio della vera vita. Il problema è sapere se tutto questo costituisce ancora il punto fondamentale della fede cristiana. Anche perché¸ di fatto¸ bisogna onestamente riconoscere che¸ soprattutto a partire dall’ epoca del C.V.II¸ è nata una certa attenzione all’interno della Chiesa e della riflessione teologica¸ perché in occasione del Concilio – ma la cosa si stava preparando anche in anni precedenti – si era sentita la necessità di affermare che il cristianesimo non è soltanto¸ o prevalentemente¸ la religione dell’aldilà. Anzi¸ qualche teologo diceva che sarebbe alienante¸ allora si usava spesso questa parola¸ dire che la speranza cristiana è la speranza nel paradiso. Perché invece occorre dire che Gesù è portatore di una speranza che riguarda anche – e qualcuno poi ha detto soprattutto – il miglioramento della vita su questa terra. Cioè¸ se ci pensate bene la sottolineatura di una dimensione mondana¸ terrena¸ storica della speranza è una novità che è stata portata negli anni del C.V.II. Se voi leggete i vecchi catechismi¸ alla voce Che cos’è la speranza¸ la virtù teologale della speranza¸ il contenuto della speranza veniva enunciato semplicemente soltanto come la speranza nella misericordia di Dio che ci perdona i peccati e ci permette di goderlo pienamente nella vita dell’al di là. Se voi domandate ad un giovane cristiano di oggi¸ pensate a quelli di Colonia¸ immaginate di intervistare quei ragazzi che vanno a Colonia e domandate loro: “Che cos’è la speranza? Quale è l’oggetto della speranza? Cosa speri?”. Io non lo so e ho detto poco fa quanto le inchieste siano ingannevoli¸ figuriamoci quanto lo possono essere le mie risposte¸ ma a mio parere la maggioranza dei ragazzi risponde: “La pace”. O pensate che rispondano il paradiso? Tu che cosa speri? Secondo te Cristo che cosa è venuto a fare sulla terra? A mio parere la Chiesa antica¸ la Chiesa dei primi secoli¸ ma anche la Chiesa medioevale¸ avrebbe risposto: “E’ venuto per aprirci il passaggio alla vita eterna” E cos’è la vita eterna? “La contemplazione di Dio¸ quando¸ finalmente liberati da questo corpo¸ che poi nella risurrezione ci verrà restituito¸ ma come un corpo trasfigurato¸ etereo¸ non più legato ai bisogni di questa terra¸ potremo contemplare in eterno la beatitudine di Dio”. Ecco¸ questo è il contenuto della festa dell’Assunta. Quando si dice che Maria è stata assunta in cielo con il corpo¸ si intende dire che il suo corpo è stato reso degno della vita divina e non è più un corpo terreno e non ha avuto bisogno di quella trasformazione che passa attraverso la corruzione del sepolcro e la risurrezione. Certo che la risurrezione corporea di Maria intende dire che rimane qualcosa in eterno anche della fisicità dell’uomo. Ma non è una speranza che riguarda il miglioramento della vita su questa terra. Ecco¸ la domanda che noi dobbiamo porci è: secondo la nostra fede¸ quale è stato lo scopo della venuta di Gesù su questa terra? E’ stato soltanto liberarci dal peccato in vista della vita eterna o è stata anche una promessa di miglioramento: maggiore giustizia¸ pace¸ forse anche benessere nella vita di questo mondo? Che cosa ha promesso veramente Gesù nel suo modo di fare¸ con le sue parole¸ ma anche¸ direi¸ con l’impostazione che ha dato alla sua vita? Ha promesso soltanto l’aldilà o ha promesso anche… Ecco¸ direi che dall’epoca del C.V.II si è sottolineato soprattutto questo anche. Infatti¸ quelli di voi che conoscono qualcosa del C.V.II si ricorderanno che uno dei testi più caratterizzanti era la famosa Gaudium et spes cioè quella costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo che è tutta dedicata a studiare¸ a presentare i contributi che la fede cristiana e la testimonianza cristiana possono dare all’instaurazione nel mondo di un ordine migliore¸ di una giustizia più sicura¸ di una pace più stabile¸ di un’uguale distribuzione dei beni cioè il miglioramento della vita su questa terra¸ che il C.V.II tende a presentare come segno anticipatore della beatitudine eterna e della gloria futura. Le due cose dovrebbero stare insieme. Infatti¸ la tesi di quel documento è che l’ingente sforzo che l’uomo compie per migliorare la vita su questa terra è un dono dello stesso Dio che¸ poi¸ porterà a compimento questo sforzo e questo miglioramento di fatto¸ che già avviene e inizia su questa terra¸ lo porterà a compimento nella gloria del cielo¸ dove tutto il creato¸ compresa la dimensione fisico – corporea del creato parteciperà ad una specie di beatitudine senza fine. Questa è la visione¸ direi¸ globale¸ utopica¸ unitaria del C.V.II. Cristo è nello stesso tempo messia e salvatore perché promette un aldilภma anche perché fa in modo che questo aldilà sia il pieno compimento di un miglioramento di vita che già avviene su questa terra. E per questo si dice che la Chiesa dei nostri tempi¸ la Chiesa del C.V.II¸ nella sua impostazione teorica¸ ha fatto un passo avanti rispetto alla tradizionale visione del medioevo cristiano¸ perché ha eliminato quella specie di sfiducia e di disinteresse per le cose di questo mondo che ha invece caratterizzato il medioevo. Basta pensare¸ in maniera molto banale se volete¸ al fatto che fino agli anni ’50 del secolo scorso¸ tutti consideravano che la guerra fosse una componente ineliminabile dell’esistenza umana nel mondo. Noi non ci rendiamo conto della svolta che è avvenuta immediatamente dopo la seconda guerra mondiale¸ e alla quale ha fortemente contribuito il pensiero cristiano e il concilio¸ che è stato quello di eliminare la guerra tra le condizioni normali del vivere. Fino agli anni ’50¸ che si dovesse combattere¸ che fosse ineliminabile servirsi della guerra¸ era considerata una struttura della vita¸ come la salute e la malattia. Cosí c’è la pace e la guerra¸ periodi di pace si alternano a periodi di guerra e si progettavano le guerre come mezzi per risolvere i problemi. Quello che la nostra costituzione ripudia¸ l’uso della guerra¸ è una novità assoluta¸ se ci pensate¸ rispetto a tutto il pensiero del passato¸ tolte eventualmente le utopie di Virgilio e qualche altro movimento utopico che è comparso in maniera molto frammentaria e senza influire sulla globalità del pensiero nel corso del medioevo. Questo cambiamento radicale è stato assorbito è stato assorbito dal pensiero cristiano e allora è nata l’idea che Gesù Cristo è venuto a portare la pace su questa terra. E’ messia perché protegge questo mondo dai mali che lo distruggono e¸ in questa protezione del mondo dai mali che lo distruggono¸ prima di tutto la guerra – non si dimentichi che Gesù appare come colui che viene a guarire le malattie quindi protegge la vita di questo mondo. In questo sta la profezia e l’annuncio che la sua intenzione è quella di dare alle sue creature una vita senza fine e la vita eterna viene vista come la logica conseguenza di quell’interesse e di quella protezione della vita che Gesù ha inserito quando è venuto su questa terra nella mente dei suoi discepoli. Secondo me è una svolta di capitale importanza questa eliminazione della guerra come normalitภper cui la guerra viene considerata un assurdo che deve assolutamente essere eliminato e non va presa in considerazione come una via per la soluzione dei problemi. Tenete presente che fino al ’48 tutto questo non esisteva. E nell’arco di pochissimo tempo c’è stato questo capovolgimento. Il C.V.II lo ha assorbito. A mio parere il pensiero cristiano lo ha in gran parte provocato lentamente questo cambiamento¸ anche il pensiero laico insieme. E allora ecco che le cose sono cambiate e il contenuto della speranza è diventato duplice e strettamente collegato. La speranza è credere che la forza di Gesù Cristo¸ che può passare anche attraverso strutture non esplicitamente cristiane¸ ma¸ in ogni caso¸ la forza di Gesù Cristo e del suo Spirito protegge la vita di questo mondo e la promuove in vista¸ come pegno e promessa¸ di una vita senza fine. Il pericolo¸ che è un pericolo¸ direi¸ più psicologico che altro¸ è che l’interesse che viene suscitato dalla protezione che Cristo ci promette per la vita di quaggiù¸ ci faccia dimenticare la seconda parte della frase e cioè che l’aiuto e il sostegno che Cristo ci promette alla vita di quaggiù è soltanto profezia e promessa del suo interesse per la vita dell’aldilà. Le due cose vanno coniugate insieme¸ guai se si concentra l’attenzione solo sulla prima parte¸ per il fatto che è apparsa come una novità di questa nostra epoca. Il fatto che sia una novità è chiaro che ha catturato l’attenzione per cui¸ ripeto¸ alla domanda Cosa speri tu? Secondo me la maggioranza risponde: “La pace”¸ magari aggiungendo la giustizia. E non viene più in mente che bisogna aggiungere “La pace che è il preludio del paradiso¸ la pace che è anticipazione e promessa di una quiete e beatitudine e concordia e armonia nella pace di Dio senza fine”. La festa dell’Assunta ci richiama a non dimenticare questa seconda parte della risposta che¸ secondo la fede cristiana¸ è quella più importante e decisiva.